Tutta colpa di Viareggio

La vita da pendolare ha molti vantaggi: non hai problemi di traffico e parcheggio, ti ritagli un po' di tempo per te stesso (puoi leggere, attaccarti al lettore mp3, lavorare, fare le parole crociate o anche solo riposarti. Non si crede quanto si riesca a fare sul treno). Ma soprattutto diventi terribilmente zen.

I sedili lerci, i treni in ritardo o in anticipo (eggià, chi lo dice che non partono anche in anticipo, i treni?), i condizionatori fuori uso coi finestrini sigillati: il pendolare vive tutto questo con un sorriso. Metti la cera, togli la cera. La vita è meravigliosa. Amo il mio prossimo e Trenitalia. Ommmm.

Ma stasera, stasera han superato il limite. Ore 19.05, intercity Torino-Genova che da martedì si ferma a La Spezia per il terribile incidente di Viareggio. Salgo e le carrozze sono terribilmente calde, niente aria condizionata. I viaggiatori sono vicino alle porte aperte per prendere aria, quando si sente la vocina del capotreno dalle casse: "Si avvisano i signori viaggiatori che, a causa dell'incidente di Viareggio, questo treno manca di motrice e subirà un ritardo indefinito".

No, un attimo, forse non ho capito bene: per un incidente successo quasi 3 giorni fa a 300 km di distanza, la stazione di Torino non ha una motrice in più? E cos'è quella cosa che si muove solitaria e raminga sul binario accanto? Toh, guarda, mi sembrerebbe proprio.... E poi, perché hanno avvisato i viaggiatori quando il treno avrebbe dovuto essere in viaggio già da un paio di minuti? Possibile che non se ne siano accorti prima?

Dopo un attimo di sbigottimento e due cristoni secchi, i viaggiatori zen sono scesi e si sono accomodati sul Torino-Genova, per la cronaca 15 minuti di ritardo non spiegato e niente aria condizionata. Ma forse era tutta colpa di quella diga in Vajont.

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