Tu chiamalo, se vuoi, panino

Il nome è poetico: "La granda in mezzo al pane". I marchi sono di quelli che bucano: Eataly, SlowFood. Il luogo è ideale: centro di Torino, non così distante dal McDonald. Però il risultato non entusiasma.

A pochi giorni dall'apertura ho provato anch'io la nuova hambugheria di Farinetti&co e devo dire che non mi è piaciuta. Il locale è disorganizzato: il cliente deve fare una doppia fila per pagare e poi per ritirare il cibo, con inevitabili ingorghi a questa seconda coda. Per la consegna del cibo i clienti sono muniti di numero, ma che fatica sentire il cuoco che chiama il numero "quattordici- trentadue, uno-quattro-tre-due, chi è?" tra il casino della ressa e il vicino che si lamenta perché era prima di te e lo hanno saltato.
Però il locale è appena aperto, sono errori di gioventù, suvvia. Se il panino è buono si può soprassedere.

Il problema è che il panino è sotto le aspettative: ho preso un classico Giotto con ketchup. Dopo un attento lavoro di ripulitura dal tovagliolino che si era attaccato tutto al pane e alla salsa (argh!) ho addentato un hamburgher decisamente crudo :-(

Per ora nella sfida del panino vince Mac, decisamente. Tornerò, una seconda possibilità non si nega, però non basta tanta buona pubblicità a fare un locale vincente.

2 commenti:

  1. eh!?? vince mac?? preferirsco un hamburgher "crudo" de la Granda che tutti i mac che vuoi...
    Almeno so cosa c'é dentro...

    alex

    RispondiElimina
  2. Però se fai un discorso di qualità devi fare attenzione ai particolari: la carne poco cotta, il tovagliolino attaccato al panino, il caos nel servire. Non puoi dirmi "Ho la carne piemontese ma l'hamburger non è un granchè". Intendiamoci, il mio panino era: pane, hamburger non cotto, kechtup con pezzetti di carta e pomodoro a fette :-(

    RispondiElimina

Instagram