La giardiniera del terzo piano


Mi sono data al giardinaggio da terzo piano. Se vedete una pazza tipa armata di terra, semini e innaffiatoio che zappetta i vasetti di basilico e prezzemolo, quella sono io. Si, quella che tiene erba cipollina e una pianta di rosmarino sul balcone della camera da letto, e con molto orgoglio.


Ho anche due ficus detti il bello e lo spelacchiato (per ovvi motivi); lo scorso anno lo spelacchiato ci ha dato una piantina figliola, che ora si sta rafforzando con la speranza di poterla portare in ufficio a Torino quando sarà più grandicella.

La nostra serr... ehm... casa si completa con un tronchetto della felicità che sta assumendo le dimensioni di una quercia secolare, uno spatiphilium, un anthurium, altri due tronchetti più mingherlini. Una pianta piccola e verde indefinita, sempre sul punto di morire e puntualmente, quando è già diretta nel bidone delle ramaglie, ecco spuntare delle minuscole foglioline.

Ma la star della casa ora è lei, la Kalanchoe. L'anno scorso non aveva fatto neanche un fiore, inutile roba verde e grassoccia. Era così brutta che quest'inverno è stata tolta dalla veranda e messa al freddo polare del balcone. Penso di aver dimenticato di bagnarla per due mesi.

La grandissima stronza bella piantina deve aver capito l'antifona e puntualmente ha messo tanti di quei fiori arancioni che ora ha tutti i rami piegati dal gran peso. Bella di mamma, l'anno prossimo nell'angolo più soleggiato della veranda ti metto! Al posto dello spelacchiato, che probabilmente ha qualche sentore della grande fregatura che lo aspetta e - paraculo - sta già mettendo un sacco di nuove foglioline!

1 commento:

  1. :-D :-D grande Pat, un consiglio, parla con le piante e vedrai che il tuo pollice diventerà più verde (o al limite ti ricoverano :-D)

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